lunedì 29 gennaio 2018


la notte è fonda, il buio denso e pregno di pastose contorsioni mentali, ci penso un po' poi mi siedo sul letto tanto so che mi si è acceso l'interruttore e di continuare a dormire o stare al buio non se ne parla, devo stare all'aria come uno straccio bagnato che vuole asciugarsi, il mio abatjour (perchè diavolo abbiamo smesso di chiamarlo paralume?) è l'unica fiammella accesa nel raggio di migliaia di chilometri, lo schermo m'illumina la faccia con la sua luce di metallo, quando gira così non c'è una pagina, un film, un posto in cui stare, c'è solo da galleggiare come una bollicina solitaria nell'immenso dell'oceano nero. sono più morbido e pacato del solito, non ci sono lupi nei paraggi, solo minuti da far scorrere come in una silenziosa danza, sorrido al pensiero che in questo momento ci sono solo io, accarezzo l'idea di lasciarmi cadere, di dondolare, di dileggiare le lancette dell'orologio che sussurrano appese alla parete, accarezzo l'idea di andare al largo verso l'orizzonte così nero che non dice nulla. non ho voglia di parlare nè di sognare, voglio solo far volteggiare qualche fiaccola sopra il buio di questo mio mare cerebrale, mi chiudo a chiave nella mia stanza mentale per scappare via lontano, non ho voglia di alzarmi ma immagino di guardare i miei occhi allo specchio, due ceri accesi che si prendono gioco dell'intero mondo che dorme... ...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Alessandro...chissà se ti ricordi ancora di me...Padova ti dice qualcosa?

ilbattelloebbro ha detto...

irisSssSsHhHHhhHHhhHh

Anonimo ha detto...

Eh già...ho perso il tuo contatto x problemi col telefono...come posso ricontattarti?