martedì 22 dicembre 2009

visione

.
risate di bambini
risuonano
nei cortili soleggiati
.
l’eternità dell’amore
ha cessato di vivere
grazia concupisce violenza
mitologiche reminiscenze
splendide pestilenze
insanabile discrepanza
tra distruttive voci puerili
.
barili
di lussuose ombre musicali
nell’opulenza di sguardi acidificati
irrefrenabili orge infernali
liriche albe specchiate su laghi
tra flauti tamburi e fuochi danzanti
.
oneste ricchezze orchestrali
fluttuano tra sanguinolenti
assassini piangenti
eroici marinai primitivi
e antichi corpi meravigliosi
.
inspiro purezza di ghiaccio
e ferocia di caverna
io
il timoniere di notti battagliere
non temo alcun segnale
non temo alcuna stanchezza
il mio sguardo carnale
emana quintali di selvatichezza
.
la bocca spalancata
in un grido pazzesco e mortale
inglobo nubi e saette
i miei denti frantumano
soli e baionette
il mio cuore e il mio corpo
sono il mio perfetto arsenale
.
navigo sul mio immaginario baccanale
avanza la sete immortale
vedo i vizi messi in vendita
i respiri di una spiaggia invernale
la perdita di ogni sensatezza
.
i godimenti di una vita
sono preghiere pagane
le vostre implorazioni
semplici puttane
l’efferatezza del mio agire
puro esercizio d’artificiere
.
fratello mio scusami
io gioco con parole guerriere
bramami
sii la mia scintilla
tra le mie polveriere
straziami
di mille urla mattiniere
sparami
sii il mio agognato bracconiere
.
intanto il mio personale canzoniere
prende forma
parole di sogno e d’argilla
parole della mia visionaria sibilla
che nutro scrupoloso
.
nella vita
le cose intelligenti da fare
sono volare
sognare
e godere
.
godere in ogni modo
è esser sicuri di non sbagliare
.
io sono l’ultimo inganno vivente
il solitario drago
dal dente avvelenato
.
siamo tutti quanti giocatori
intenti ad inventarsi
una parvenza di vita
in un terreno di sogno illimitato

5 commenti:

ilbattelloebbro ha detto...

mi diverto ad autocommentarmi ehehehehehhehehe:

le voci e le risate dei bambini che giocano nei cortili, la visione dell’amore eterno che sa di gioia perduta, si scontrano con la cruda realtà dell’età adulta, il romanticismo delle “albe specchiate sui laghi” e dei flauti si sposa (“grazia concupisce violenza”)con i tamburi e i fuochi di una notte dionisiaca, da cui emergono assassini e primitivi personaggi “selvatici”.

il mio corpo diventa un cavo elettrico percorso da sofferenza, un battello alla deriva nel suo immaginario baccanale e, in questo baccanale, i godimenti diventano preghiere e le suppliche dei benpensanti semplici parole conformate che passano di bocca in bocca.

ascolto la voce dell’autoannientamento (“sii la mia scintilla…” “straziami…” “sparami” ) osservo le mie parole nate dalla mia anima feconda, parole che diventano essenziali “volare-sognare-godere” ……….
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Anonimo ha detto...

si però, se ti autoparafrasi non c'è gusto....

da quando, i satiri van per mare?

bambi

... ha detto...

l'eterno incontro-scontro fra dionisiaco e apollineo.. dionisiaco è 'volare, sognare, godere'.. apollineo è 'cercare di non cadere, cercare di non illudersi, consapevolezza della brevità del godimento'.
"godere in ogni modo è essere sicuri di non sbagliare" è una delle frasi più apollinee che abbia mai sentito! il baccanale e l'emicrania del giorno dopo.. le risate di un bimbo fanno miracoli. l'autoannientamento è paradossalmente quanto di più razionale possa esserci. diceva saffo: "non importa l'armonia delle acque, io non cerco che risonanze.."
dionisiaco e apollineo si baciano e si colpiscono come l'acqua del mare che, carezzevole o violenta, lambisce la roccia.. dolci risonanze anche nella tempesta disarmonica..

Sua Bassezza, il bardo di XoniX ha detto...

a tratti epico direi...finalmente un'allegoria del tuo nutrirti di testesso...racconti...

saluti

LaScatolaDeiSensi ha detto...
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