domenica 15 aprile 2012

la storia secondo la quale staremmo bene con una persona che ci completi sebbene non sia del tutto simile a noi è una gran balla. la persona perfetta con cui stare è il nostro esatto omologo, possibilmente del sesso opposto se si hanno tendenze eterosessuali. l’impossibilità di trovare una nostra copia speculare giustifica il compromesso della ricerca della persona che ci completi. una balla dettata da un’aspettativa realisticamente pressoché impossibile, da ciò nasce il bivio tra il compromesso e la scelta di bastare a se stessi. la prima è la scelta dei deboli, la seconda di temerari narcisi dal carattere sferico e avulso dalle consuetudini. la rinuncia a circondarsi di persone palesemente fittizi nostri omologhi può essere uno stimolo alla creazione artistica, un incentivo a creare col proprio immaginario persone che ci siano caratterialmente vicine. mmmmm personalmente già il fatto di trovare una persona con cui fare a voce, a quattr’occhi, un simile discorso sarebbe una vera eccezione. probabilmente nessuno al mondo ha mai trovato il suo esatto equivalente speculare. forse per questo molte persone tentano di creare, dipingendo, scrivendo, componendo, tentano di dar vita a qualcosa che non esiste. una serena rassegnazione è forse la porta che può condurci ad un amorevole rapporto con noi stessi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

..tu sei il mio impedimento alla rassegnazione

ilbattelloebbro ha detto...

... mmmm in genere gli impedimenti non sono una gran bella cosa ...

Anonimo ha detto...

è il tuo unico difetto, lo dico sempre.