domenica 25 novembre 2012

Charles Bukowski


Continuo ancora a scommettere sui cavalli ma da qui non è la stessa cosa. Il denaro qui non conta un cazzo e scommettere senza denaro è come scopare senza l’uccello. Perlomeno, quando voglio stare solo non ho grosse seccature, nessuno qui viene a bussare alla mia porta per cercare di vendermi l’enciclopedia britannica, o per reclamare i mesi di affitto arretrati, e non ci sono nemmeno zoccole convinte di essere più belle di quello che sono che ti fanno scopare ma poi, non so, forse per ripicca o forse è una questione fisiologica, vallo a sapere, poi iniziano a rompere i coglioni e devi sbatterle fuori di casa, e i vicini poi cominciano a rompere anche loro i coglioni per il baccano e tu devi mandarli a fare in culo. Una vera fatica! Nonostante la mia vita sia stata una sequela di sbornie, risse, casini e guai di ogni tipo, sapete, io ho sempre amato la solitudine, insomma se nessuno veniva a rompermi i coglioni io ero felice. Ma per pagare l’affitto, fare la spesa, il pieno alla macchina, scommettere ai cavalli, non puoi fare l’eremita, se non sei un fottuto sceicco ti tocca frequentare persone, ti tocca guadagnare i dollari col sudore per poi tramutarli in bottiglie di vino, scontrini da gettare per terra all’ippodromo e cose così. Probabilmente la maggior parte delle persone che mi conosceva pensava che fossi uno stronzo ma sapete che vi dico? Io penso che la maggior parte delle persone siano degli stronzi che, anziché farsi un tuffo nella tazza del cesso per poi fare una crociera nella rete fognaria, deambulano per strada. La stima è reciproca come vedete. La cosa che più adoravo fare, oltre che ubriacarmi, scopare e scommettere sui cavalli, era scrivere di notte, ascoltando musica classica alla radio. Scrivevo quello che vedevo, stralci di svariata umanità priva di fronzoli letterari, ho sempre pensato che un genio è un uomo capace di dire cose profonde in modo semplice. Per scrivere mi bastava guardare per strada, dopotutto nella vita ci sono tre università: le puttane, le carceri e gli ospedali. E perché scervellarsi per inventare storie quando la gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga nemmeno il biglietto.

4 commenti:

Back ha detto...

...Azzzz come è dura la vita...che faticaccia l'Affondato essere uomidi duri solitari e senza una minima parvenza di cuore...Kleenex per il sudore della fatica di sostenere questo onere???

ilbattelloebbro ha detto...

... il silenzio è assenza di cuore...

ehehe

Back ha detto...

Noto che questa frase ti ha davvero molto toccato...

tuttoilniente ha detto...

una delle voci eroiche fuori campo meglio riuscite..