sabato 16 marzo 2013

ho voglia di semplicità. di fredda solitudine di montagna, di assenza di calore di stupidi riflettori quotidiani. aria gelida e cieli tersi che quasi fanno male. quasi. bianco e nero ma quello vero, non quello finto patinato. inchinarsi davanti al tempo senza piegarsi. senza sentirsi in prigione. in fondo sentirsi bene che cos’è se non sentirsi liberi? adoro il pensiero della libertà del viaggiatore. anche se non viaggio quasi mai. sono un viaggiatore che non viaggia quasi mai. sono un viaggiatore senza nome, uno di quelli che non hanno bisogno di ricordi confezionati, i sorrisi interiori sono le migliori cartoline. sono le cose più belle che ti aiutano a tirare fuori ciò che hai dentro. insieme alle cose brutte. amori e dolori, bellezze e timori. mi sento bene. sono solo. e insieme. a me. sorrido. sorrido anche perché scrivo quello che dico io. in fondo sentirsi bene che cos’è se non sentirsi liberi? adoro sentirmi libero, libero e squilibrato. forse lo sono nato e tutto quanto ha cercato di farmelo dimenticare. i miei sogni, il mio inconscio mi suggeriscono che provo rabbia per chi ha cercato di distruggere il mio spazio, d’impacchettare un animo che sogna di essere libero (e forse, a modo suo, ci prova ad esserlo…). adoro non dover cercare il senso delle cose. vedere le cose, sentirle senza ragionare. avere la testa nel mio pianeta. [chissà dove cazzo ce l’ho la testa…]. in questo momento i miei occhi sono meravigliosi, ne sono sicuro. sono Io. 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci sto arrivando. .. piano piano...

senzaLogica ha detto...

Non viaggerai in senso fisico.
Un vero poeta maledetto con i suoi paradisi artificiali.

Anonimo ha detto...

non credo siano paradisi, credo siano sonde