martedì 5 novembre 2013

chet baker nella mia stanza. come una candela che si scioglie lentamente ma che resta viva e fa sentire la sua luce. chet baker nella mia stanza. ad una certa ora si suol dire che la notte è giovane ma a me piace pensare che la notte abbia ora un’età matura, sia nel fiore della sua età. come una donna ricca di fascino, fascino dovuto alle sofferenze, alle difficoltà accumulatesi sulla sua pelle. come diceva la scrittrice “le sofferenze accelerano l’intelligenza, gli agi e le comodità la rallentano”. sorseggio un buon whisky condividendolo con questa notte (mmm si chiama cardhu e ha dodici anni ma, per la gioia, credo, della mia 14enne, il mio preferito resta sempre il laphroaig). sorrido al pensiero che questo whisky dodicenne è quasi coetaneo della 14enne. appena rincasato dopo un doppio tagliere di salumi e formaggi e una bottiglia di rosso. seratina da pagliaccio, ora via il trucco e un goccio di buon whisky in solitudine con chet baker nella mia stanza. un’altra giornata che sta morendo, anche questa è fatta, “anche questa l’abbiamo imbrogliata” diceva la mia nonna, almeno così mi raccontava la mia mamma quando mia nonna sparecchiava la tavola, intendeva, credo, che anche per quella volta erano riusciti a sfamarsi, a cavarsela. le sofferenze che accelerano l’intelligenza. a parte i bambini che muoiono di fame in africa credo di essere l’individuo meno viziato del pianeta e questo fa di me l’individuo più intelligente del pianeta. a parte i bambini africani. non ho voglia di mettermi a letto, voglio vomitare queste parole. parole forse sciocche ma le ho dentro e non mi va di farle fermentare nella mia botte. basta col trucco, basta con le cazzate. ho voglia di stare seduto sul pavimento davanti ad una tastiera con la “t” che si è staccata e che stamani ho riattaccato con l’attack e ogni volta che devo scrivere quella lettera devo premere come un indiavolato e una volta su due nemmeno compare, quella lettera. prima o poi mi comprerò un pc nuovo, credo. mmmm in questo momento mi adoro più che mai, vado a coccolarmi, mi autoabbraccio, mi amo, mi bacio, mi scaldo. il mio equatore interiore. come stare in africa. stanotte una notte del cazzo, una notte africana. mi amo. bye. 

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